LA MAPPA ANGELICA

Vicenza a volo d'uccello: mura, strade, case e palazzi, il territorio nella sua conformazione urbana

 

Iniziamo a esplorare la città partendo dalla Porta di Monte

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Iniziamo a mettere a fuoco i particolari della Mappa che ci condurrà a conoscere i quartieri, i ponti, le porte urbane,ecc.

 

Pianta Angelica PubblicaPORTAMONTE

Visione completa del Borgo, da Porta Lupia a destra della Mappa fino (passando per Porta da Monte) al quartiere delle Barche (a sinistra) ove si scorgono i profili dei "Burci". 

 

Il Borgo “Berga” si vuole prenda il nome dal Teatro romano di Berga. La sua posizione geografica è a Sud, Sud-est, la strada medievale puntava verso il sud dei Berici.

 

Nel punto più alto della Mappa Angelica troviamo subito una fortificazione: la Porta da Monte verso la quale convergono tutte le mura del borgo, sia quelle che si staccano da Porta Lupia (a destra nella mappa) sia quelle che accompagnano il percorso del fiume Bacchiglione (a sinistra), dal punto in cui vi è l’incrocio con il Retrone e l’area portuale e commerciale denominata Le Barche.

 

Occorre precisare che nei secoli precedenti il dominio veneziano il Borgo era al di fuori della cinta muraria della città e che il ritratto che ne fa la Mappa Angelica, essendo del 1580, significa che lo sviluppo delle cinte murarie è una conseguenza delle scelte politiche e militari della Serenissima.

 

Il Prof. Barbieri (nel suo “Vicenza: la cinta murata”, 2011, Comune di Vicenza) indica due direttrici di sviluppo dell’abitato.

 

La prima direttrice “esce” dal Porton del Luzo, porta fortificata della cinta cittadina, e si dirige verso contrà San Silvestro, passa attraverso Porta Lupia e punta verso la chiesetta di S.Giorgio in Gogna, proseguendo poi verso Altavilla e Lonigo.

 

Ma intorno al ‘200 la contrà e il complesso di S.Silvestro subiscono una grave decadenza e le autorità comunali decidono di chiudere il Porton del Luzo murandolo (verrà riaperto dopo due secoli nel 1500). Nel frattempo si era assestato un altro asse viario, che dalla Porta di Mezzo o Porta de Berica (Porta di Berga) attraversando le contrade del Guanto, di Santa Chiara, di San Tomaso e di Santa Caterina giunge alle pendici di Monte Berico (e alla sua Porta de Monte).

 

Sulla strada di Porta Berica (Porta di Mezzo, ecc.) si affacciano (disegnate nella Mappa) un gruppo di insediamenti monastici. Già nel ‘200 viene registrato l’arrivo degli Umiliati di Ognissanti, nel 1222 viene fondata una chiesa e un convento di San Tomaso, nel 1292, in mezzo a Ognissanti e San Tomaso trova spazio la chiesa ed il convento delle Domenicane sotto il nome di Santa Caterina.Nel ‘400 verrà fondato il convento e la chiesa di Santa Chiara su iniziativa delle Clarisse.

 

Poche le case private, più che altro filatoi, molini, tintorie: da segnalare un piccolo attracco per barche (“burchi del pesse”), cioè l’odierna contrà dei Burci. Infatti qui la cinta (orientata a nord) si distanziava dal fiume e lasciava uno spazio (“piarda”) di terreno. Su questa sponda del Bacchiglione attraccavano, come accennato, i “burchi” (o “burci”), barconi a fondo piatto utilizzati per il trasporto del pesce per l’approvvigionamento del mercato cittadino.