QUADERNI DELLA RESISTENZA
Edizioni "GRUPPO CINQUE" Schio - Novembre 1980 - Grafiche BM di Bruno Marcolin - S.Vito Leg.
Volume XII
[da pag. 639 a pag. 641]
CADUTI SPARSI
MANFRON GINO – Nato a Torrebelvicino il 24-10-1920. Operaio tessile. Di leva in Artiglieria alpina. All’8 settembre 1943 si trovava in Grecia e si aggregò alle formazioni partigiane greche sui monti di Volo. Deceduto per tifo petecchiale il 17-5-1944.
LANARO AMEDEO – Nato a Schio il 23-1-1909, residente in via S.Gaetano. Di N.N. e di Lanaro Elisabetta. Coniugato a Torrebelvicino con Trentin Maria. Deceduto il 23-1-1945 a Volo in Grecia (O. Campo 301).
CRIPPA GIULIO – Nato a Precotto (MI) il 17-9-1916. Fu Mosè (milanese, tecnico nei dolciumi) e di Costa Noemi. Il padre era un impiegato tecnico della Fabbrica Cioccolato Dolomiti, il fratello Mario è nato a Santorso. Giulio, aggregatosi ai partigiani jugoslavi, cadde in un’azione a Petropouce il 9-4-1944.
FIORI LINO – Nato a Recoaro. Cl. 1922. Caduto ai Busellati (Valli del P.) il 17-6-1944.
FERRARO ANTONIO – Nato a Malo il 4-2-1924. Partigiano con il Tar per un certo periodo, rientrò poi in famiglia. Il 10 luglio 1944 durante un rastrellamento, tentò di fuggire ma restò ucciso alla Molina vicino a casa sua. Sembra che lo sparatore sia stato un fascista di Malo, che subì poi un processo in Assise.
CALGARO VALERIO – Nato a Tretto (S.Ulderico) l’11-5-1926. Patriota. Caduto l’11-7-1944. In Pretura di Schio è indicato: “morto da rastrellamento”.
CAROLLO BORTOLO – Nato a Monte di Malo il 7-5-1923. Rastrellato in zona di Monte di Malo, fu portato a Vicenza; mentre stavano per deportarlo in Germania, tentò di fuggire saltando dal treno, ma fu ucciso da una raffica a Mira (VE) il 30-7-1944. La salma fu trasferita a Monte di Malo nel 1979.
CABIANCA LUCIANO – Di Francesco. Nato a Cornedo il 29-8-1897, residente a Monte di Malo, mugnaio, noto antifascista. Prelevato in casa da fascisti di Malo e ucciso il 7 maggio 1944. Il figlio Rinaldo così racconta (10-7-1980): - “Una notte, verso le due, 5-6 fascisti, maladensi bussarono alla porta di casa a Priabona in via Battistini 11, dopo averla circondata ed essersi appostati con un’autoblindo. Entrarono, chiesero a mio padre del mangiare e dopo tre quarti d’ora lo portarono via verso Monte di Malo dove lo uccisero con una raffica e lo lasciarono a lato della strada. Sui motivi dell’uccisione, penso che lo ritenessero un favoreggiatore dei partigiani, perché portava loro della farina; inoltre, dopo essere stato ferito ad una gamba nella I Guerra Mondiale, non volle mai saperne del Fascismo e rifiutò la tessera. In quella stessa notte i Fascisti prelevarono anche il Parroco di Priabona e lo caricarono su di un camion assieme ad altri rastrellati. Quando la moglie ed i figli di Cabianca scesero in cucina trovarono i piatti, lei portò via i bambini in un’altra casa e si avviò verso Malo, pensando che lo avessero portato là, ma lungo la strada una famiglia la fermò perché sapevano già che era stato ucciso. Nel giro di una settimana la moglie è completamente incanutita”.
PADOVAN ARCHELAO – Di Valli del Pasubio, caduto il 28-8-1944. In Pretura di Schio si trova scritto: “Mario e Archelao Padovani sono uccisi a Valli il 28 agosto: nella stessa circostanza viene denunciato il ferimento di Oddone Filippi”. Sembra che l’incidente sia avvenuto per il maneggio e l’esplosione di una bomba a mano. Nella riunione dei partigiani di Valli è stato detto che il ragazzo Archelao aiutava i partigiani come staffetta e che merita di essere ricordato.
FANTON DOMENICO – Nato a Malo il 19-5-1911. Ivi residente, caduto a Malo il 3-7-1944. In Pretura di Schio alla data 2 luglio 1944 vennero denunciati due “omcidi ad opera di ginoti”: Domenico Fanton e Giuseppe Cecchi, di Malo. L’uccisione del Fanton si inserisce in una tragica e complessa vicenda dell’ambiente di Malo, che mi è stato possibile ricostruire da testimonianze nelle sue linee generali, anche se non proprio nei dettagli.
Il Commissario politico di Malo – Cecchi – aveva concluso un’inchiesta sulle persone e sulle famiglie che aiutavano la resistenza ed aveva preparato un elenco che intendeva portare a Vicenza.
Ciò avrebbe causato arresti, fucilazioni, deportazioni di molte persone.
Domenico Fanton, a conoscenza della cosa, decise di informare qualcuno della Resistenza locale.
Allora il Tar scese a Malo con Joseph, Arcù, Pelo, e sembra un altro, per attendere il Cecchi mentre stava aspettando l’arrivo della corriera per Vicenza.
Joseph disse al Cecchi: - “Komm! E quando quest’ultimo lo seguì lungo un viottolo, fu prelevato e portato a Montepiano, poi alle Casare, processato e ucciso.
Il figlio del Cecchi intuì probabilmente che nella sparizione delpadre era implicato il Fanton e decise di ucciderlo.
Quel giorno Gino Antoniazzi aveva bevuto un bicchiere di vino all’Albergo Scopa con Domenico Fanton, prima che questi prendesse servizio come guardiafili; poi si erano avviati verso l’Albergo Due Spade e l’Antoniazzi stava tornando a casa, quando sulla soglia udì una raffica e delle grida.
Tornato davanti all’Albergo Due Spade vide il Fanton sforacchiato dai colpi sparati da una macchina in corsa nella quale, si disse, c’erano il figlio del Cecchi assieme ad un altro fascista.
In seguito i due vennero catturati dai partigiani lungo una siepe verso S.Tomio, trasferiti a Montepiano e probabilmente giustiziati. In totale la vicenda si concluse con quattro morti.
PENZO GIULIO – Di Luigi e di Filippi Farmar Angela. Nato a Valli del P. il 6-9-1904, ivi residente (Radere). Impiccato a Valli l’8-11-1944 nel piazzale del mercato in via Roma, dopo che era stato arrestato in una retata e trattenuto come ostaggio. Nella riunione di Valli si disse che il Penzo era una persona innocua, non coinvolta con l’ambiente partigiano.
GRAZIANI GIO.BATTA – Di Daniele e di Marigo Giuseppina. Nato a Zugliano il 25-11-1923, residente a Schio dal 1931. Caduto a Borgonovo Val Tidone (Piacenza) il 28-12-1944. In rapporto all’ambiente del Villaggio Pasubio, mancano ulteriori notizie.
BRAVO FERRUCCIO RICCARDO (Tigre poi Bedin). Di Riccardo e di Greselin Teresa. Nato a Tretto l’1-8-1922, residente a S.Ulderico in via Covole, caduto in uno scontro a fuoco il 26-12-1944 nei pressi delle Industrie Saccardo, dove l’anziano custode e la moglie ospitavano spesso sia Bedin che Tokio. Il Btg.ne RAMINA BEDIN prese il nome da Mario Ramina e da Ferruccio Bravo.
DALLA VECCHIA GIOVANNI (“Carnera” poi “Volga”). - Nato a Tretto il 7-5-1921, residente a S.Ulderico. Ucciso a Tretto (Valle dell’Orco) nell’ottobre 1944 ad opera di ignoti.
DALL’ALBA DISMA (Febo) – Di Albino e di Costabeber Oliva. Nato a Tretto il 16-10-1927. Pur essendo inabile per artrosi deformante, si era inserito coraggiosamente nella guerra partigiana della zona. Dopo che Tokio fu arrestato, i Fascisti eseguirono delle perlustrazioni e, giunti allacasa dei Dall’Alba, catturarono Febo, il quale per la sua infermità non era riuscito a scappare: fu ucciso in località Progresso il 31-12-1944.
REGHELIN GIUSEPPE detto Bajo (“Tokio”) – Nato a Tretto il 21-12-1923 e caduto a Schio (Piane) il 1° gennaio 1945. Catturato dai Fascisti ed arrestato, venne costretto ad accompagnarli in zona per scoprire altri partigiani. Sembra che la “Mimì” – racconta Boraccia -si sia accorta della perlustrazione e sia riuscita ad avvisare la pattuglia. Quando i Fascisti scoprirono un bunker con le armi ed i materiali lasciati lì precipitosamente, sembra che Tokio sisia impdronito di un parabello, che però era arrugginito; tentò allora di scappare ma i Fascisti gli spararono. Vi è notizia che un certo Giovanni Dalla Vecchia (Fonderia De Pretto E-W) abbia trovato Tokio nel suo bosco vicino ad un bunker e che, dallo shock ricevuto, abbia poi manifestato alcuni disturbi mentali.
RADERE IGINO (“Castagna”) – Di Giacomo Antonio e di Molin Caterina. - Nato a Schio il 17-6-1923, residente in piazza a Poleo, caduto il 6-1-1945 a S.Pietro di Valdastico (Ponte Maso Valdastico).
ROSSATO OTTAVIO – Nato a Santorso e deceduto il 31-3-1945. Secondo Boraccia dovrebbe essere un anziano settantenne ucciso accidentalmente da una pallottola vagante del poligono di tiro del Maso Granotto, mentre lui transitava verso sera con una gerla in spalla ed un nipotino per mano.
BELTRAME ARMANDO (“Zebra”) – Di N.N., nato a Schio il 9-6-1916, residente a Montecchio Maggiore. Importante capo-distaccamento nella Resistenza della Valle dell’Agno. Deceduto il 26-1-1945 per malattia (cfr. G.C. Zorzanello, Brigata Stella, op. cit., pg. 184 ed altre).
I DUE FRATELLI RIGHELE – DAVIDE (n. il 30-10-1926) e MARIO (n. il 17-10-1921), ambedue del Tretto, caduti a Velo d’Astico il 3-9-1944. Secondo Gino Grasselli (Boraccia) due partigiani del Tretto che stavano scendendo verso Velo d’Astico capitarono vicino ad una pattuglia di Fascisti che stavano lavandosi e prendendo il sole: uno di questi ultimi fece segno ai due partigiani di scappare, ma qualche altro fascista li vide e quindi salirono tutti verso il Colletto di Velo per catturarli. Per strada incontrarono i due fratelli Righele che scendevano dal Brazome, dove si erano recati per fieno o legna. Considerati partigiani furono uccisi.
POJER PIO (“Ledro”) – Nato a Valli, ivi residente. Caduto a Valli il 15-4-1945 (o dopo?). Mancano ulteriori notizie.
PIANALTO PIETRO (“Ombra”) – Nato a Sprinze (U.S.A.) il 17-4-1898, residente a Valli del P., ivi caduto il 13-4-1945 a Gisbenti minando un ponte. Fu Luigi e fu Penzo Maria. Per il racconto della vicenda cfr. il capitolo “Le donne nella Resistenza” – parte seconda.