QUADERNI DELLA RESISTENZA 
Edizioni "GRUPPO CINQUE" Schio - Luglio 1978 - Grafiche BM di Bruno Marcolin - S.Vito Leg.
 
 
Volume V
(da pag. 270 a pag.  271)

ACCORDO LANIFICIO ROSSI - C.L.N. DI SCHIO - « COMANDO GAREMI »


di Emilio Trivellato
 
 

 

 

 

Uno studio sulle fonti e sui modi di finanziamento delle formazioni partigiane è certamente interessante ed alcune notizie sono già state pubblicate in precedenza. Recentemente Stefano Remo Grendene, rappresentante D.C. in seno al C.L.N. di Schio, ha ritrovato fra le vecchie carte una lettera di « Sergio» (Attilio Andreetto) e di « Carlo » (Alberto Sartori), rispettivamente comandante e commissario della Brigata « Pasubiana » - 2a zona trentina, i quali battono cassa al C.L.N. di Schio; il documento non è espressamente datato, ma dal testo risulta di sicuro anteriore al 2 settembre 1944.


A parte il discusso ed insoluto problema del comando della « Pasubiana » nell’estate del 1944, la lettera mette in luce un accordo fra il Lanificio Rossi ed il C.L.N. di Schio per un finanziamento continuo, più precisamente settimanale, dei Comandi partigiani delle Brigate d’assalto «A. Garemi ». Il testo del documento è il seguente:



CORPO VOLONTARI della LIBERTÀ ADERENTE al Com. di LIBERAZIONE NAZIONALE (timbro)

Il Comando la Brigata « La Pasubiana » (del gruppo di Brigate A. Garemi)
e per C (poi cancellato) Al com. di Liberazione Naz. - Schio


Cari Compagni


Il comando di questa Brigata, trovandosi senza fondi, vi ricorda gli impegni presi dalla Soc. Lanificio Rossi, in precedenti accordi con industriali di Schio. La somma convenuta, essendo stata fissata a L. 100.000 (centomila) settimanali da versarsi dai suddetti industriali; a questo comando, tramite il vostro Com. di Liberazione Nazionale, e non avendo noi ricevuto, nel corso di 4 settimane che lire centomila in due acconti di lire cinquantamila, vi preghiamo di voler significare ai sopraddetti industriali (con la legittimità della nostra richiesta) l’urgenza del nostro bisogno. Fissiamo perciò, tramite vostro, la data del versamento, corrispondente a Lire trecentomila per venerdì sera 2 settembre.


Nel caso in cui il vostro comitato venisse meno, anche per ragioni indipendenti dalla vostra volontà al suo compito di intermediario, fra questo comando ed i signori industriali, noi tratteremo d’ora innanzi direttamente con loro usando quei mezzi che crederemo più opportuni. Vi salutiamo patriotticamente

Il Comandante (firma autografa: Sergio)
Il Commissario (firma autografa: Carlo)
Timbro rotondo: XXX Brigata d’Assalto Garibaldi - « Ateo Caremi ».
All’interno del timbro: Comando IIa ZONA Trentina.



RICEVUTE


La somma richiesta al C.L.N. di Schio da « Sergio » e da « Carlo » era senza dubbio eccessiva e Stefano Remo Grendene soleva ripartire il denaro a disposizione con una certa parsimonia ed equità. Ne sono prova una richiesta di «Alberto» (Nello Boscagli), purtroppo non datata, ed una ricevuta di « Aramin » (Orfeo Vangelista), che qui riportiamo:


Prego il Comitato di Schio di consegnare al più presto al Commissario Belforte 70 (settanta) paia di pantaloni e 50.000 (cinquantamila) lire. - Alberto.


CORPO VOLONTARI (timbro solito) poi in autografo:


Il Comando Brigata « A. Caremi » dichiara di aver ricevuto dal C. di L.N. di Schio la somma di L. 50.000 (cinquantamila) - lì, 6 agosto 1944 - p.o. Comando della BRIGATA D’ASSALTO ATEO CAREMI (timbro) firma autografa: Aramin.




Sembra che anche « Sergio » ed « Alberto » si siano accontentati del solito cachet di lire cinquantamila, se infatti, come è probabile, le seguenti due ricevute sono collegate alla lettera sopra riportata:


28 agosto 1944 - Ho ricevuto dal Comitato di Schio L. 50.000 - firma autografa: Sergio.

1 settembre 1944 -  Ricevo dal Comitato di L.N. di Schio L. 50.000 - firma auto¬grafa: Carlo.



Accettando l’ipotesi che le due ricevute di « Sergio » e di « Carlo » siano collegate alla precedente lettera e considerando i tempi di consegna sia della missiva che del denaro, è probabile che la lettera in questione sia stata scritta dal Comando della « Pasubiana » -IIa ZONA trentina verso il 25 agosto 1944, cioè un paio di settimane dopo il rastrellamento di Posina (12-13-14 agosto 1944).

Per ulteriori notizie in merito alla lettera-documento è stata raccolta la testimonianza di Remo Grendene.




LA TESTIMONIANZA DI REMO GRENDENE


Stefano Remo Grendene, componente del C.L.N. di Schio in rappresentanza dell’ambiente cattolico (D. C.), fu un uomo-base della Resistenza civile scledense. Il C.L.N. di Schio ebbe come struttura portante la coppia «Baron-Grendene ».  (cfr. Quad. n° 1 pg. 16 e segg.).


« La lettera di “Sergio” e “Carlo” mi fu consegnata da Domenico Baron in una delle riunioni bisettimanali del C.L.N. Era d’estate, ma mi è impossibile precisare la data. In merito all’Accordo con il Lanificio Rossi, questo conseguì ad iniziali collette in fabbrica presso gli operai ed al fatto che i Comandi partigiani avevano da tempo cominciato a batter cassa presso gli industriali.


Allora la Direzione del Lanificio Rossi richiese un incontro con un unico responsabile, il quale avrebbe poi provveduto alla ripartizione del denaro ai vari Comandi partigiani. L’incontro ebbe luogo in Lanificio e ricordo che, per la Direzione, erano presenti il dr. Egone Costa (poi arrestato e trasferito a Padova) e l’ing. Rinaldo Canfori; ritengo che l’ing. Riva sia rimasto in seconda linea.


Alla riunione partecipò anche l’ing. Chilesotti di Thiene, che conobbi così per la prima volta; egli venne in rappresentanza delle formazioni autonome della zona di Thiene-Asiago-Valdastico, dove si trovavano gli stabilimenti Rossi di Piovene edi Dueville.


A queste formazioni venivano erogati importi minori, presumo di 10-20.000 lire, che in seguito passava a ritirarli una persona di loro fiducia. Invece per la zona di Schio la somma concordata fu di lire 100.000 (centomila) settimanali che mi venivano recapitate in qualità di « esattore-cassiere » e che poi venivano ripartite a giudizio ed in accordo con Domenico Baron e con tutto il C.L.N. di Schio.


Un importo settimanale fisso veniva consegnato regolarmente ad “Alberto” (Nello Boscagli) e ad “Aramin” (Orfeo Vangelista) , mentre l’invio a “Sergio” (Attilio Andreetto) ed a “Carlo” (Alberto Sartori) – indicato nella lettera e nelle ricevute – fu piuttosto eccezionale. Per quanto riguarda i sussidi economici alle formazioni partigiane di altri industriali di Schio, il Lanificio Cazzola vi provvedeva tramite Pierluigi Cazzola, che era inserito nel Comando Regionale di Padova, il Lanificio Conte tramite il dr. Giovanni Bertollo che entrò poi nel C.L.N., la Fonderia De Pretto Escher¬Wyss tramite Widmer e Bramati dei quali appunto ricordo alcune ricevute; anche l’industria Saccardo contribuiva in denaro ed Ezio Pancera consegnava circa 10.000 lire al mese. Dei vari importi conservavo personalmente le ricevute dei Comandanti partigiani e ne sono un esempio quelle poche che mi sono ancora rimaste dopo tanti anni ». (Schio, 17 luglio 1978)