Il Giornale di Vicenza, 29 agosto 2002
LA POSTA DEI MILITARI TEDESCHI RIAPRE L’INDAGINE SU PEDESCALA
Il Comitato vittime civili informa la Procura militare di Padova: individuati dei nomi
Tre nomi di reparto, tre compagnie: sono spuntati dai numeri di posta militare che nei mesi scorsi il Comitato vittime civili di Pedescala aveva recuperato dalle lettere depositate negli archivi di Washington. Lettere rinvenute per le vie del paese il 2 maggio 1945, all’indomani della strage, dallo spazzino Carlo Moro, ed in sacrestia da don Emilio Campi, e che furono appunto consegnate alla commissione indagatrice americana.
Il numero di posta militare tedesca, "Feldpostnummer", permette di identificare il reparto del mittente o ricevente fino al livello di compagnia. Un dato certo, dunque, anche se non altrettanto automatica è la partecipazione dei corrispondenti reparti, a questo punto sicuramente passati per la vallata, all’efferata strage. Per le lettere ritrovate in sacrestia, però, Camillo Pretto del Comitato vittime civili sembra avere pochi dubbi: «Prima del 30 aprile, giorno del massacro, in sacrestia c’era il prete: solo dopo i soldati vennero a dormirci, per cui è praticamente sicuro che fossero in paese a quella data e molto probabile che siano da annoverare tra i responsabili».
Ed ecco i numeri di posta militare, secondo la ricerca effettuata al Deutsche Dienststelle di Berlino dal regista padovano Andrea Prandstraller, che sta lavorando ad un documentario sulla tragedia. Il primo, 48395, corrisponde alla 1ª Compagnia del 263° Battaglione russo (già Ost-Bataillon) di stanza a Marano Vicentino. Effettivamente i russi si fermarono a Pedescala in quei giorni di ritirata, anche se le testimonianze li danno per partiti poche ore prima della strage. Il secondo, L53655, appartiene alla 1ª Batteria contraerea leggera del reparto 914. Il terzo, 17938D, porta invece alla 7ª Compagnia del Reggimento di polizia "Schlanders", composto da militari altoatesini.
Lo "Schlanders" (sembra che alla fine della guerra avesse assunto il nome di SS Polizei Regiment 9), era uno dei quattro reggimenti costituiti da sudtirolesi: gli altri erano il "Bozen", noto per i fatti di via Rasella, l’"Alpenvorland" e il "Brixen". Operava a cavallo tra Veneto e Trentino, spesso in funzione antipartigiana: il 6 febbraio 1945, ad esempio, un suo reparto catturò tra Schio e Torrebelvicino un pilota alleato il cui velivolo era stato colpito sopra Rovereto. La ricerca del Comitato ha anche portato all’individuazione di un suo componente, Wilhelm Braun, cuoco di stanza sull’Altopiano, che però non ricorda nulla di Pedescala. Un secondo altoatesino, Richard Sparer, risulta deceduto; di un terzo, Martin Pircher, vi sono in Alto Adige dodici nominativi.
Il Comitato ha informato il procuratore militare di Padova Maurizio Block affinché l’indagine sia proseguita: la speranza è che dagli archivi militari di Friburgo possano uscire i nomi dei comandanti delle compagnie, potenziali responsabili della strage o quantomeno possibili conoscitori, se vivi, di un tassello di una verità fino ad oggi lontana.